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Parte da San Francisco l’idea di un nuovo Concept nel mondo della concertistica. Diventano Trendy  abitazioni private, case d’arte e librerie dove tutto è musica da camera, all’insegna dell’intimismo dell’ascolto.

Il tutto nasce  da  una  banale  presa di coscienza:  fino al 17 ° secolo, la musica  concertistica   è  sempre stato suonata  esclusivamente all’interno di palazzi e case private  (da qui  “musica da camera”) E allora?…… purtroppo  è cambiato il  corso del tempo e con  i miglioramenti in fatto di tecnologia  del 20 ° secolo, si  sono modificate  drammaticamente anche  le antiche  abitudini  musicali.

Ecco il dilemma?: perché dunque suonare il pianoforte per la famiglia e gli amici quando in ogni casa ci sono ormai CD e MP3  onnipresenti?

Questi cambiamenti  epocali  relativi a gusti e stili di vita, si abbattono pesantemente sui musicisti classici, i quali ogni giorno, tra le altre cose devono fare i conti  anche con la perdita crescente  del pubblico pagante che vede gravi cali nelle  giovani generazioni, non  solo  meno interessate alla musica classica, ma  anche meno disposte a pagare per l’intrattenimento.

 Ecco  spuntare  alcuni  intraprendenti musicisti classici americani che  e su queste  problematiche ne hanno fatto i loro punto di forza. Nel 2006 a San Francisco fondano  Classical Revolution un’associazione culturale no profit  sorta ad incoraggiare la “musica da camera per il popolo”  e a fidelizzare nuove fasce di pubblico.

Vediamo un’attimo chi sono e che cosa fanno:  Classical Revolution  è  un’ un’organizzazione nota per  l’organizzazione  di spettacoli di musica classica in spazi insoliti . Charith Premawardhana  ha fondato questa organizzazione nel 2006 a San Francisco presso il Revolution Café. Dal 2013, l’organizzazione ha ben 38  strutture organizzative,  dislocate   in  diverse città del Nord America e in Europa tra cui Londra, Berlino e Parigi.  Con il  motto  “musica da camera per il popolo” l’ organizzazione  si concentra sull’accessibilità  del  pubblico e sulla  possibilità di creare delle vere  opportunità  esecutive per i musicisti.

Sebbene non vi sia alcuna audizione ufficiale per partecipare, i  concertisti di  “Classical Revolution”  sono  tutti  musicisti  classici   professionisti.  Le notizie dell’organizzazione del concerto o dello spettacolo  si diffondono  generalmente  tramite  il  passaparola e attraverso i Social Media.

I musicisti e il loro pubblico si riuniscono in luoghi non tradizionali   quali bar, case d’arte, librerie ma  anche case private. Tutte le location (sono  selezionatissime)  e  straordinariamente  idonee per l’esecuzione della musica da camera classica. I  programmi  eseguiti i vanno dalla musica antica alle opere di nuova composizione. Gli organizzatori cercano di adattare il programma per  ogni singola sede, evitando di  comprimere un ensemble con  molti musicisti in un piccolo spazio o l’esecuzione di un intimo quartetto d’archi in un ambiente con forte rumore di fondo.

L’atmosfera informale tende  ad attrarre molto  il pubblico più giovane rispetto a  quello di una sala sinfonica o altro auditorium tradizionali in quanto tutto il pubblico può  essere più informale nel vestire e meno attento alla tradizionale etichetta  da concerto. L’organizzazione di Classical Revolution  si  finanzia con sponsor  privati e  con  donazioni del pubblico . L’utilizzo di queste  impostazioni non tradizionali riesce a mantenere  bassi i costi organizzativi, in modo che  gli esecutori  possano suddividersi le donazioni del pubblico alla fine dello spettacolo. Attenzione però non si  tratta di una comune e generica  offerta libera come in Italia, ma generalmente  di  una donazione obbligatoria che  può variare dai 5 ai 20 dollari per persona, molte delle volte con l’obbligo della prenotazione.

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Case History: Kimball Gallagher è  un’ottimo pianista. Ha studiato alla Juilliard  e sta utilizzando con successo il concept  di Classical Revolution  organizzando  concerti privati  ​​per incoraggiare nuove generazione di appassionati di musica.

Tutto per lui è ‘iniziato durante la sua permanenza presso la Rice University in Texas, dove  ha incontrato un ricercatore indipendente di nome Jacob Deegan, che spesso ospita concerti nella sua casa di Houston. Per il signor Gallagher,  ha trasformato la sua casa in un posto da recital.  Gallagher e tutti gli altri musicisti che hanno suonato in casa di  Deegan, hanno detto che  sentivano un legame molto più forte con il pubblico di quanto si fosse vissuto su un normale  palco di una sala da concerto, e il sentimento per il pubblico  era reciproco.

Questi incontri musicali, ispirati sulle  musica di  Schubert  forniscono un’ ottima opportunità di comunicazione culturale, come  all’interno di un’ autentico salotto francese. Su questa idea, Gallagher e alcuni amici, ora stanno organizzano un evento ricorrente chiamato  “Cocktail & Contrappunti” con l’obiettivo di   farne diventare un’appuntamento  fisso   a  New York. La partecipazione è ovviamente sempre  limitata e solo su invito. Gallagher  grazie al network delle 38 sedi organizzative di  Classical Revolution , si è trasformato in  un singolare musicista imprenditore riuscendo a realizzare ben   88  recital all’anno e guadagnando dai 200 ai 400 dollari di donazioni per serata

Ha capito  il valore  del corteggiamento dei suoi sostenitori  e il giusto modo di comunicare con essi.  I suoi concerti da solista iniziano sempre con delle conversazioni sui brani proposti durante la serata aggiungendo anche una componente educativa  alle  sue prestazioni  con grande successo e fidelizzazione  del pubblico. I suoi concerti sono molto ricercati.

IN PILLOLE: Personalmente il concept di Classical Revolution mi piace molto. Certamente la sua fattibilità in Italia  potrebbe avere  delle difficoltà maggiori rispetto agli Stati Uniti, in primis le eventuali problematiche con Siae, Empals e Fisco (però abbastanza risolvibili per chi ha un po’ di esperienza e pratica in questi settori). Il reclutamento di bravi Concertisti poi potrebbe risultare  non facile  (in Italia questo tipo di mentalità imprenditoriale è assai  poco diffusa nei musicisti in genere, perchè non  gli viene insegnata nei nostri mondi accademici). Sulla ricerca delle location  invece sono più possibilista, in ogni città Italiana i salotti culturali sono sempre esistiti, basta andare a scovarli e sono convinto che questo nuovo  concept possa piacere (visto che  è a costo zero per chi ospita).

Vale la pena meditarci.   Buona Giornata. Maurizio Camarda (spero di avervi dato un buono spunto!)

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