Ciao da Maurizio,
penso che sarete tutti d’accordo sul fatto che non ci potrebbe essere la musica senza i musicisti. Come pure, la musica non avrebbe senso se non ci fosse nessuno ad ascoltarla, in altre parole se non avesse un pubblico.

Entrambi i ruoli (musicisti e pubblico) sono necessari ed essenziali per l’esperienza musicale. Quando i musicisti suonano i loro strumenti, lo fanno per qualcuno, a prescindere se stiano eseguendo in una sala davanti a 4000 persone o in un salotto per una sola persona.

Senza un destinatario, l’esperienza musicale non esiste! Se il destinatario è il vostro pubblico, e le persone pagano un biglietto d’ingresso per ascoltarvi , allora significa che stanno sostenendo la vostra attività.

Quindi, se siete un musicista o organizzate concerti, dovete convincervi che il pubblico è il fattore più importante per voi, perché da quello dipende la vostra attività. Il pubblico chiude il cerchio e rende l’esperienza musicale possibile. Il pubblico è quello che riceve il vostro messaggio e che dà un senso alla vostra attività. Il pubblico è quello che sta sostenendo finanziariamente il vostro progetto, di conseguenza è una parte vitale entrinseca del vostro progetto.

Ecco che capire chi ci ascolta, diventa fondamentale. Lo so, questo tipo di interrogativo spesso i musicisti se lo pongono raramente, ma è fondamentale farlo se si vuole migliorare la propria attività professionale, nel periodo in cui stiamo vivendo.

Ma io… voglio solo suonare! Ahimè … quante volte l’ho sentito dire in aula.

La regola da capire è molto semplice: quando si offre qualcosa a qualcuno, è logico pensare che si stia offrendo dei benefici. Maggiori sono i benefici che offrite e più alta sarà la ricompensa che riceverete. Non importa se si parlerà di una ricompensa emotiva, spirituale, economica o uno che comprende tutti questi assieme.

Ci sono alcuni colleghi che quando gli chiedo, quale sarà il beneficio che ne trarrà il pubblico dalla loro esecuzione, mi rispondono che l’unica cosa che vogliono davvero, è solo quello di fare è fare musica e divertirsi.
Non c’è nulla di sbagliato in questa percezione. Ci sono ottimi musicisti che si riuniscono a casa dell’uno o dell’altro per godere di condividere musica insieme e non hanno bisogno di nient’altro.

N. B.: Se siete uno di quei musicisti che vuole solo suonare con i loro amici, divertendosi facendo musica, allora questo post non fa per voi! Tuttavia, se si vuole invece attirare un pubblico che può beneficiare della vostra attività e sostenerla economicamente, allora in questo post troverete ispirazione per muovere i primi passi e renderlo possibile.

Il pensiero sembrerà un po’ duro ma corrisponde alla realtà dei fatti: se si vuole vivere facendo ciò che si ama, questo implica che qualcun altro sta andando a pagare per quello che offrite. Se poi, quello che offrite non ha alcun valore, allora nessuno vi pagherà per questo e non sarete in grado di sostenervi economicamente con questa attività.

Pertanto, se si decide che si desidera eseguire concerti e offrire esperienze musicali, sarà necessario chiedersi per prima cosa: “come farà il mio pubblico a beneficiare dell’esperienza che offro?”. Il passo successivo sarà quello di diventare consapevoli sul fatto che voi NON STATE SEMPLICEMENTE SUONANDO MA STATE VENDENDO EMOZIONI.

So che l’idea vi farà venire l’orticaria, ma se volete continuare a fare la vostra attività e vederla prosperare nel tempo, è bene che cominciate a convivere anche con i concetti sulla vendita.

Una delle leggi fondamentali della vendita dice che l’azione dell’acquisto di un prodotto, non è mai motivato dai benefici delle sue caratteristiche ma dall ‘impatto emotivo che esso è in grado di fornire.

Mi spiego meglio. Non si è mai felici direttamente per il prodotto che si acquista, ma per come vi fa sentire, per come vi appaga e per come vi risolve un problema.
Un viaggio alle Seychelles soddisfa la vostra passione per i viaggi, per le nuove mete, ma vi rilassa anche corpo e mente, quindi vi risolve il problema dello stress, della città, del vostro lavoro frenetico.

Le scarpe non sono solo un accessorio che vi servono per camminare in strada, ma sono un dettaglio che parla di voi , della vostra personalità, dei vostri gusti. Le sfoggiate quando siete in mezzo agli altri, vi rendono felice nel mostrarle.
Lo stesso vale per un trattamento estetico o per un taglio di capelli : non comprate direttamente il servizio, ma la sensazione di sentirsi più belli e più attraenti , la felicità che il vostro aspetto ordinato e curato produrrà nel sentirti a vostro o agio con voi e con gli altri.

Beh, questo è il segreto. Questa è l’unica forza reale che spinge una persona ad acquistare qualcosa.
Però è vero che i musicisti non vendono prodotti fisici, a parte i propri CD ma, offrono un servizio legato ad un biglietto d’ingresso e ad un proprio cashet.

Ora, cercate di mettervi bene testa una cosa: “il pubblico non viene ai vostri concerti per i pezzi che proponete in programma. Essi vengono e pagano il biglietto d’ingresso per le emozioni che quei brani, durante le vostra esecuzione riescono a suscitare, e a renderli partecipi dell’intera esperienza del vostro concerto.

Gli esseri umani prendono decisioni quasi esclusivamente attraverso le emozioni. Un concerto non è solo musica, è un insieme di emozioni che si susseguono l’una dopo l’altra e che contribuiscono a renderlo un evento che rimane impresso nella memoria di chi lo ascolta. Per la prima mezzora, il cervello di un ascoltatore va letteralmente in tilt e continua a domandarsi: “ma allora non è un automa, è un essere umano!”.

Riflettete su questo concetto : l’empatia acceca. Quando un marchio riesce a consegnare il messaggio giusto al momento giusto sul mezzo giusto, e a mantenerlo nel tempo, la fiducia che la gente gli concede è quasi totale. È come un amore. Al terzo iPhone che si rompe, la maggior parte della gente acquista il quarto. Vi siete mai domandati perche?

Ricordatevi : i benefici sono sempre emotivi.
L’essere umano, oltre ai suoi bisogni antropologici principali come il mangiare, il dormire e il riprodursi, ha anche la necessità di tre grandi bisogni emotivi:
1) SENTIRSI PROTETTI: ovvero sentirsi al sicuro, risparmiare tempo e denaro. (Riflettete sulla lunghezza dei vostri programmi e sugli eventuali prezzi dei biglietti e sulle file al botteghino)

2) SENTIRSI CAPACI : sentirsi all’altezza della conoscenza della sperimentazione e dell’apprendimento. (Riflettete sulla composizione dei vostri programmi, sono comprensibili per tutti o solo per pochi musicisti ? Sapete guidare il pubblico nell’ascolto della vostra esibizione? La vostra somatica quando suonate trasmette il vostro pensiero musicale, oppure tutt’altro?)

3) SENTIRSI APPREZZATI: sentirsi parte di un gruppo, senso di appartenenza. (Riuscite a stabilire una connessione emozionale e musicale su tematiche rilevanti, che toccano il cuore e che danno senso di appartenenza per il pubblico ? Pensate sempre a tutte le interconnessioni che può avere la musica classica quando formulate un programma? Fate attenzione, scegliere una “tematica rilevante” di attualità per farla propria non basta: le vibrazioni entrano in risonanza con il pubblico solo se avete una certa credibilità. Schindler List suonata nel Giorno della Memoria da Itzhak Perlman ha una doppio valore emotivo: una magistrale esecuzione violinistica suonata da un musicista di origine ebraica. Come pure la suite in re minore suonata da Rostropovich davanti al muro di Berlino. Non avventuratevi mai verso la costruizione di tematiche musicali emotive se non possedete una certa credibilità alle vostre spalle.

Concludendo, se nella vostra esperienza strumentale, avete cercato di risolvere anche uno solo uno di questi quesiti, siete sulla strada giusta! La buona notizia è che la musica può offrire molti di questi benefici emotivi in quanto è un’attività sociale e anche di esplorazione interiore.

Iniziate a comprendere gli schemi, i criteri con i quali le persone vanno a sentire un concerto . Ogni essere umano ha un propri criteri di acquisto ma utilizza sempre gli stessi criteri per qualsiasi cosa acquista : la casa, l’automobile, un vestito e anche un concerto. Non esistono mai criteri giusti o sbagliati. Esiste invece il criterio giusto per quella persona. Dovete diventare bravi a intercettare i criteri giusti se volete vendere emozioni, battere la concorrenza e vedere decollare la vostra attività.

Alla prossima. Buona giornata a tutti! Ci vediamo in aula!

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