Vi  siete mai svegliati il giorno prima di un concerto  o di  una audizione,  avendo la sensazione di non riuscire a realizzare che giorno fosse. E chiedendo a voi stessi : caspita è già sabato, domani devo suonare! Lo so che può sembrare ridicolo, ma ciò succede quando  ci si concentra troppo  sui problemi immediati  dello studio, tralasciando  tutte le altre  questioni molto più importanti  e finendo  inesorabilmente per farle tutte assieme all’ultimo minuto.

Una volta ero così concentrato a provare  i  diversi calibri  delle mie  corde  Pirastro Oliv  per migliorare l’ emissione sonora della viola,  che ho dimenticato totalmente  di mettere  il frac  in valigia, partendo in velocità e all’ultimo momento per un concerto lontano.  Non sto qui a raccontarvi come poi ho dovuto risolvere quella situazione davvero imbarazzante, ma da  allora, ho giurato a me stesso di partire molto  tempo prima, per essere più organizzato.

Ma queste cose perché accadono? qual ‘è la differenza tra le attività che sono urgenti, rispetto ad attività che sono invece più importanti?

A mio giudizio, sono importanti  quelle attività che ci possono portare  al raggiungimento degli obiettivi di lavorativi e di vita,  mentre invece, possono essere considerate urgenti, tutte  quelle attività che richiedono una  attenzione immediata, perché le conseguenze di non averle portarle a termine possono essere istantanee.

La cosa su cui voglio portarvi a  riflettere, è che la maggior parte di noi tende a dare molto più  valore alle cose urgenti anche se non importanti, rispetto  che a quelle importanti ma non urgenti e ciò accade perché possediamo inconsciamente un criterio di scelta assolutamente soggettivo dell’ utilizzo del tempo.

Vi faccio qualche esempio:  le prove  ed i concerti di oggi sono per alcuni  musicisti  vengono considerati   “urgenti”,  perchè  portano  un chiaro e immediato guadagno, rispetto all’audizione che potrebbe esserci tra due mesi e che invece  potrebbe essere invece considerata “importante” nel grande schema del lavoro e della costruzione della propria carriera.

Lo stesso criterio soggettivo di scelta, lo applichiamo inconsciamente anche  durante lo studio strumentale giornaliero, dove ad esempio, alcuni problemi possono sembrare più urgenti di altri, semplicemente perché appaiono più evidenti, come  la correzione dell’intonazione e la ricerca dell’emissione del  suono, o  la correzione di  tutti  quei  piccoli inconvenienti tecnici che emergono in modo chiaro quotidianamente.

Tutto questo andrebbe a discapito  dello sviluppo di  un  concetto generale molto  più importante, ma meno chiaro e visibile,   come  potrebbe essere lo studio di   una nuova interpretazione del   fraseggio o  del carattere musicale  del  brano. Caratteristiche interpretative,  essenziali per   farci realizzare   una performance musicale  molto più ispirata e coinvolgente.

Ma allora,  come possiamo superare il “pregiudizio di urgenza” e come possiamo  assicurarci di dedicare abbastanza tempo alle attività che  invece ci potrebbero portare maggiori benefici  per la nostra attività in futuro?  La risposta è  abbastanza semplice:  assegnando a ciascuna delle attività che svolgiamo  durante lo studio  un indice di importanza.

In pratica, sarebbe sufficiente seguire questa linea programmatica:

  • Realizzate l’elenco delle cose da fare.
  • Ordinate le cose per ordine di importanza, dimenticando il tempo che ciascuna di essa necessita.
  • Dopo aver assegnato il giusto  criterio del tempo che necessitano,  definitene l’urgenza.
  • Infine, passate all’azione.

Oltre a fare questo, personalmente ho attaccato un post-it sul monitor del mio computer per circa un anno, sul quale ho scritto una semplice domanda rivolta a me stesso: “È questa la cosa più importante su cui potresti lavorare adesso?”

Non ricordo dove ho letto questo suggerimento, ma per quanto semplice possa sembrare, a me personalmente è stato sorprendentemente utile!

Alla prossima, ciao da Maurizio Camarda

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