Alcuni musicisti confondono il distacco con l’indifferenza o con la mancanza di interesse. In realtà sono due atteggiamenti completamente diversi. Vediamolo da vicino. Il disinteresse è legato all’apatia: “Non potrebbe importarmene meno. Non mi interessa affatto.” Il distacco, invece, è lo stato d’animo di chi dice o pensa: “Farò tutto il possibile; farò in modo di avere tutte le probabilità in mio favore, lavorerò sodo e mi concentrerò. Farò del mio meglio per riuscire. Ma, in caso contrario, non mi dispererò: accetterò la sconfìtta.”
Mirare ad ottenere un certo risultato nella musica e a tener duro richiede un’enorme quantità di energia, non solo durante lo sforzo, ma spesso anche dopo che questo è finito, quando magari si scopre di aver fallito una performance, o di non essere stato selezionato a questo o a quel concorso. In poche parole, utilizzando una metafora, quando si scopre di aver ricevuto dalla sorte delle” brutte carte”.
Essere distaccato, invece, crea libertà emozionale. Significa tener duro con fermezza, ma anche saper rinunciare con leggerezza, con nonchalance; vuol dire provarci con tutte le forze, appassionarsi, interessarsi veramente, ma allo stesso tempo essere assolutamente disposti a rinunciare.
Il coinvolgimento totale crea timori e schemi mentali e linguistici rigidi che ci ostacolano il cammino. “E se poi perdo? E se suono male? E se sbaglio quel passaggio? E se vengo respinto?” E se, e se, e se… L’idea che tutto debba funzionare esattamente come vuole ognuno, senza il minimo scarto, crea una pressione enorme. Nella PNL (Programmazione Neurolinguistica) questi aspetti vengono chiamati “filtri percettivi”. Sono fondamentali per vivere, ma è altrettanto fondamentale saperli riconoscere prestando attenzione al nostro linguaggio per non applicarli in maniera automatica ed errata.
Il distacco, invece, ha degli effetti quasi magici. Ti permette di divertirti durante la fatica, di goderti l’operazione mentre si svolge. Ti aiuta a riuscire in qualsiasi azione tu intraprenda dandoti la sicurezza, la fiducia in te stesso di cui hai bisogno.
Ti toglie la pressione di dosso. Tu vinci, qualunque sia il risultato. La mancanza di preoccupazioni ti aiuta a focalizzare e a restare concentrato sull’obiettivo portando la tua attenzione non su ciò che fai ma su ciò che vuoi e di conseguenza, a non essere di ostacolo a te stesso.
In cuor tuo sai che, anche se le cose non andranno esattamente come ti aspettavi, andrà tutto bene ugualmente. Non ci sarà nessun problema. Semplicemente farai tesoro dell’esperienza in modo da fare meglio la prossima volta. Questo atteggiamento di acquiescenza, questo saper accettare la realtà, aiuta a muovere il passo seguente, ad andare avanti. Invece di sentirti perduto o immobilizzato nella delusione e nel rimpianto, semplicemente procedi per la tua strada con gioia e maggiore fiducia.
Provare per credere! Buona Giornata a tutti da Maurizio Camarda (www.mauriziocamarda.com)
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