Accidenti se ci avessi pensato prima! è proprio vero, i momenti di crisi (economica) stimolano l’ingegno . Per finanziare progetti e favorire l’innovazione in un momento in cui lo Stato non ha risorse e le banche si nascondono dietro una burocrazia di garanzie, un insieme di persone decide liberamente di mettere in comune il proprio denaro al fine di sostenere economicamente un progetto musicale, un’attività no profit o una start-up (saltando, di fatto il circuito del credito bancario). Una delle novità più importanti nel campo dell’autofinanziamento è proprio il crowdfunding, e allora mi sono messo a studiarlo per voi.!
RAGAZZI….non è semplice! ma nemmeno troppo complicato!……servono alcune necessità di partenza come quella intanto di capire bene cos’è.
Vi prego in questa fase di essere molto attenti e di capire molto attentamente: vi sto parlando del vostro FUTURO! chiaro?……. non siate presi subito dalla frenesia dello “ZAPPISMO… (del tipo….. a me non interessano queste cose!!!…INTERESSANO ECCOME INVECE! BENE… ALLORA COMINCIAMO A CAPIRE DI COSA SI TRATTA.
Il crowdfunding (neologismo inglese formato dalle parole “crowd = folla” e “funding = finanziamento”) è un modello di raccolta fondi collettiva, spesso legato a progetti artistici/creativi, diventato molto popolare su Internet negli ultimi anni. La sua rapida ascesa è dovuta soprattutto a tre fattori:
a) la diffusione sempre più capillare di pratiche di condivisione e collaborazione online (la cosiddetta rivoluzione “social” di Internet);
b) lo sviluppo di tecnologie e servizi che rendono semplici, efficienti e globali le forme di finanziamento;
c) l’esplosione della crisi economica, che ha reso difficoltoso l’accesso ai finanziamenti tradizionali (sia pubblici che privati) nel mondo dell’arte e della creatività.
COME FUNZIONA :
Sebbene vi siano alcune differenze tra i servizi disponibili, il meccanismo base del crowdfunding è abbastanza semplice:
– l’artista propone il progetto che intende far finanziare (un album, un libro, un film, un’installazione), fissa una cifra complessiva da raggiungere, definisce le ricompense da offrire ai suoi sostenitori (in genere legate al progetto stesso: cd, dvd, fotografie, libri) e la data di scadenza;
– se al termine della campagna le offerte del pubblico hanno raggiunto o superato la cifra richiesta, il progetto viene ritenuto un successo e i soldi vengono effettivamente versati all’artista; se invece la campagna non raggiunge l’obiettivo, le offerte vengono annullate;
– le piattaforme di crowdfunding sono gratuite e trattengono una commissione (in genere tra il 5% e il 10%) solo nei casi di successo delle campagne;
– se un progetto viene finanziato, sta poi all’artista mantenere le promesse: realizzare l’opera e inviare le ricompense ai suoi sostenitori.
VEDIAMO ORA DI CAPIRLO IN VIDEO forse la comunicazione è più diretta:
[youtube]http://youtu.be/jmodss5_U2c[/youtube]
PILLOLE PER COMINCIARE:
La maggior parte delle piattaforme di crowdfunding richiedono di realizzare un video di presentazione: è il biglietto da visita del progetto e come tale va curato con molta attenzione. Allo stesso modo, è importante la scelta delle ricompense da offrire ai sostenitori: un giusto mix tra concretezza e stravaganza può essere una formula vincente. Infine, il lancio deve essere accompagnato da un’adeguata comunicazione del progetto, in particolare sui propri network sociali (se nessuno è a conoscenza della tua campagna, nessuno la finanzierà!).
[youtube]https://youtu.be/IHGScQ3oN8Q[/youtube]
MA QUALI PORTALI VI CONSIGLIO?:
Beh,… dipende dalla tipologia artistica nella quale siete specializzati. Mi permetto di darvi un consiglio, intanto vi segnalo alcune piattaforme italiane e alcune internazionali che a mio parere sono valide. Guardatevele e studiatevele un po’ tutte, sicuramente troverete quelle che vi ispirano e che fanno per voi.
5 ERRORI ASSOLUTAMENTE DA EVITARE:
1) COSTRUITE UN PROGETTO POCO CHIARO: state per iniziando la vostra campagna, ma per finanziare cosa? Dovete essere assolutamente chiari negli obiettivi che volete comunicare. Meglio se di obiettivo ne stabilite uno solo. Campagne con troppe finalità sono confusionarie e disorientano i raisers. Ricordate che i vostri fan probabilmente non conoscono la differenza tra “produzione”, “mastering”, “recording” etc. Quindi, non mettete troppa carne al fuoco ma siate chiari.
2) NON SOPRAVVALUTATEVI MAI!: non sarebbe meglio, prima di scalare l’Everest, allenarsi un po’ con la collinetta dietro casa? Il vostro obiettivo economico dev’essere realistico e proporzionato alla vostra fanbase. Meglio superarlo piuttosto che non arrivarci affatto. Prima di definirlo, fatevi i conti in tasca. Non cercate di raccogliere cifre impossibili se avete solo 300 likes su Facebook.
3) SIATE INTELLIGENTI NELLA COMUNICAZIONE : state realizzando un progetto per voi molto importante. Fatelo capire a chi vi sta seguendo, senza però risultare noiosi o ripetitivi. La vostra parola d’ordine diventa “storytelling”, ovvero dovete raccontare la vostra storia in modo onesto e diretto, in linea con il vostro stile, facendo sentire le persone parte di essa. Man mano che la campagna procede, pubblicate foto, aneddoti, video di ringraziamento e qualsiasi contenuto che rappresenti voi, la vostra quotidianità e il progetto che volete realizzare. La preparazione della vostra campagna e lo storytelling crescono di pari passo. Ricorda che la tua storia è in grado di fare la grande differenza.
4) NON IMPROVVISATEVI….GIRANDO UN VIDEO SENZA SAPERLO FARE
Il video è una delle parti più importanti della campagna crowdufunding Perché? È il vostro biglietto da visita, il primo elemento che convincerà i vostri fan a partecipare alla vostra campagna. Cercate dunque, senza dilungarvi troppo (nessuno guarderà un video di più di 1:30/2 minuti) di presentarvi, spiegare perché avete bisogno di tutti cercando di trasmettere la vostra passione. Un bel video inoltre porta le persone a condividerlo sui propri canali facendolo diventare “virale”, il che per voi significa solo una cosa: pubblicità. Girate il video con la stessa creatività che mettete nell’ interpretare la vostra musica. Evitate dunque video noiosi. Fatevi aiutare da chi lo sa fare.
5) PARTITE CON IL “PIEDE GIUSTO”: ricordatevi sempre la più importante regola della comunicazione secondo la quale i primi 5 minuti decidono tutto, così la partenza di una campagna di crowdfunding è indice quasi sempre del risultato finale. Non si ha mai una seconda occasione per fare una buona prima impressione. Ponetevi sempre almeno quattro domande: 1. Che cosa voglio dire con questo progetto? 2: Quali parole sono in grado di esprimere il concetto? 3. Quali immagini o quali frasi idiomatiche lo renderanno più chiaro? 4. Le immagini usate sono abbastanza fresche perché possano avere effetto?
Detto questo, BUON CROWDFUNDING!
PROVATECI!!……….e……ABBIATE CORAGGIO!!
Alla prossima puntata!.. ( Maurizio Camarda)
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