Ciascuno di noi ha delle vedute molto personali su questa domanda. Alcuni dicono “si” e sono in grado di motivarlo e altri dicono “no” riuscendo ugualmente a motivarlo. Alcuni pensano ad esempio, che «il talento sia qualcosa di innato in alcune persone». O ancora, che «il talento venga ereditato geneticamente».
Al contrario, mi piace pensare che il talento non sia qualcosa che possediamo in modo latente o che si conserva nascosto come una potenza inespressa. Il talento non è qualcosa di invisibile anzi è invece molto chiaro e visibile a tutti nella realtà. Il talento consiste semplicemente nel «fare» qualcosa!
Possedere il talento della musica non significa automaticamente diventare musicisti, ma è suonando uno strumento che lo si può diventare. È solo perché abbiamo composto un romanzo che possediamo il talento della scrittura, così come solo perché siamo riusciti a dipingere un quadro che possiamo dire di possedere il talento la pittura. Se non agiamo, non possiamo affermare in assoluto di avere un certo talento.
Perciò, non possiamo nemmeno escludere a priori di non avere talento. Se non lo abbiamo, allora coltiviamolo. È facile. Basta agire.
Bisogna portare a pieno compimento ciò che si fa. In questo semplice modo, ciò che si fa diventerà il nostro talento. Bisogna semplicemente imparare a far bene una cosa e non importa quanto sarà il tempo necessario per riuscirci (non sono un fautore delle teorie di Malcom Gladwell delle 10.000 ore necessarie per diventare bravi.) Il tempo necessario per sviluppare un talento non può essere quantificato matematicamente, dipende molto dalle capacità di apprendimento e dalle capacità performative individuali di ciascuno di noi.
Non concentratevi sul concetto di tempo, ricordatevi che ogni grande opera inizia sempre con un primo passo. Concentratevi invece su come muovere quel primo passo. Coraggio! M.C. 🙂
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