teatro lirico

Cari amici……continua anche oggi  la nostra lotta allo spreco nella cultura. Molti di voi forse non sanno qual’è uno dei trucchi  più vecchi esistenti al mondo nei Teatri Lirici  per mangiar denaro pubblico? Beh è  rinomato e semplicissimo……., ed è  semplicemente quello di scritturare un artista con un cachet spropositatamente elevato per quella che è la sua carriera fino a quel momento e farsi rigirare in nero “brevi manu” la quota eccedente precedentemente pattuita. Questa quota viene versata dall’artista direttamente nelle mani dell’agente (quasi sempre con sede estera) o più raramente nelle mani del manager della fondazione.

Altro metodo più remunerativo prevede l’utilizzo di un agente internazionale che offre “pacchetti artistici completi”. Si tratta di contratti che il teatro stipula con l’impresario che prevedono il pagamento a lui di tutto l’importo dei cachet artistici. Da contratto sarà poi previsto che sia l’agente a remunerare i suoi rappresentati. In genere questo tipo di contratto prevede l’utilizzo di artisti dell’est europeo o asiatici.

Ancora maggiore è la componente da rigirare in “nero” se si utilizzano artisti (p.es. direttori d’orchestra o registi) di chiara fama mondiale. Un grande cantante  che sul mercato internazionale ha un cachet, poniamo, di  50.000 euro per concerto, verrà venduto in Italia da quell’impresario ad una cifre doppia (100.00,00 euro). L’accordo con il grande cantante  prevede che l’impresario gli girerà i “suoi” 50.000, mentre gli altri 50.000 euro rimanenti finiranno, tramite transazioni estero su estero o altro tipo di benefit pecuniari, nelle tasche dei manager della fondazione oltrechè nelle tasche dell’impresario stesso.

Questi manager utilizzano sempre sedi legali dei loro affari in paradisi fiscali o in nazioni che rendano quasi impossibile le verifiche e macchinose le rogatorie. Anche questo metodo mette al riparo i bilanci della fondazione perchè i soldi usciti corrisponderanno sempre alle cifre che gli impresari fattureranno regolarmente.

MA VI RENDETE CONTO  CHE COSI’ FACENDO COTRIBUIAMO AD AZZERARE LA CULTURA IN ITALIA!…. spero stiano finendo  i vecchi sistemi di  lavorare nella cultura!!! PASSAPAROLA!!!

maurizio camardaMaurizio Camarda

 

 

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