Cari amici, qualche giorno fa, mi è capitato  di leggere un ‘interessante articolo di Roberta Voltan sulle tematiche della Cultura & Turismo e annesso Km 0. Vi posso assicurare  di averlo  letto almeno  tre volte  molto attentamente e di esserne rimasto molto colpito favorevolmente.

Vi dirò di più,………….. dopo aver verificato  personalmente  che  quanto scritto dalla giornalista fosse davvero realizzabile, non potevo non condividere con tutti voi quanto scritto su questi nuovi modi di fare vacanza, ma anche sui nuovi modelli culturali attuati, che partono all’insegna  dell’innovazione  e della creatività, rispettando sempre i principi della  sostenibilità.

Ora visto che il mio Blog, tratta anche  tali argomentazioni, vi riporto integralmente l’articolo di Roberta Voltan, con preghiera di condividerlo il più possibile tra di voi!

 Con la speranza di potervi essere stato utile! Buona Giornata! (Maurizio Camarda)

maurizio camarda

Vacanze a Km Zero  (di Roberta Voltan)

Dai masi altoatesini ai bilancioni del Polesine, a Nordest non mancano le proposte di vacanza ‘slow e low cost’. Per ritrovare se stessi faticando in montagna, entrare in contatto con la natura pescando lulgo il Po o giocando a nascondino nel parco di Villa dei Vescovi.

Una pedalata lungo il corso del Livenza, un pomeriggio ‘d’altri tempi’ immerso nella quiete dei Colli Euganei, una settimana in un maso segnata dai ritmi tipici della vita contadina. Fuori dai circuiti tradizionali del turismo, l’estate nel territorio delle Venezie riserva non poche sorprese a chi non può o non vuole staccare un biglietto per mete esotiche o terre lontane. Vacanze slow e spesso anche low-cost, all’insegna del recupero di un rapporto con la natura spesso lacerato o spezzato dal ritmo frenetico della vita quotidiana.

La prima suggestione arriva da Ariano nel Polesine, dove i turisti possono trascorrere una giornata in compagnia dei pescatori, imparando il segreto della pesca dai bilancioni, i tipici capanni che costellano il Po.  «Chi vuole può anche fare un tour guidato in barca», racconta Michela Crepaldi, ideatrice dell’iniziativa. Come l’ittiturismo anche il cicloturismo sta conoscendo una riscoperta. Fra i tanti circuiti dedicati agli appassionati, un itinerario proposto da una guida fresca di stampa edita da Ediciclo: Sandro Supino e Emilio Rigatti descrivono una due-giorni lungo il Livenza. Il racconto è accompagnato da mappe dettagliate e informazioni turistiche, alla pubblicazione cartacea si affianca una app scaricabile su ITunes.

Chi ama la montagna, non vuole spendere un euro, mastica un po’ di tedesco e non disdegna il lavoro di fatica, può cimentarsi con una proposta “ardita”: in Alto Adige l’associazione Volontariato in montagna propone l’ospitalità gratuita nei masi in cambio della disponibilità a rimboccarsi le maniche e a lavorare duro nella stalla o nei campi. «L’anno scorso – racconta la coordinatrice dell’associazione Monika Thaler – abbiamo raccolto ben 2100 iscrizioni: persone di ogni età, fra loro disoccupati, casalinghe, manager e avvocati. Molti trovano nel lavoro manuale e nel contatto con la natura un modo per “liberare la mente”. A tutti spieghiamo in modo chiaro che non si tratta di una vacanza riposante a costo zero, ma di un’esperienza che richiede la disponibilità a mettersi in gioco condividendo le fatiche dei contadini».

Decisamente più alla portata, ma comunque originale, l’idea del giovane sindaco di Calalzo di Cadore Luca De Carlo, che ogni domenica mattina veste i panni inconsueti della guida turistica e accompagna i villeggianti in tour attraverso il paese. Nel Padovano, il suo collega Emanuele Barbetta, primo cittadino di Sant’Elena, appena 2500 anime, ha riunito attorno a un tavolo soggetti diversi -dal B&B ai due ristoranti con menù a base di prodotti locali fino alla fattoria didattica – per creare una proposta di “microvacanza” alternativa e a km zero. Sant’Elena non è certo Venezia, ma i piccoli tesori da scoprire o riscoprire non mancano anche in un territorio in genere ignorato dalle guide turistiche. Nel pacchetto, anche la possibilità di una visita guidata con il sindaco: «Basta telefonare in Comune», spiega Barbetta. «A chi viene a trovarci consegno una piccola guida e propongo anche un minicircuito alla scoperta dei capitelli del nostro territorio: dietro ognuno di loro, una storia e un significato preciso».  Fra le tappe, la visita alla Trecentesca villa Miari De’ Cumani, in compagnia del conte che tuttora detiene la proprietà e che racconta ai turisti le origini della sua antica famiglia nobiliare. Completano il percorso la chiesa di origini quattrocentesche e la splendida barchessa comunale.

Incastonata nel verde dei Colli Euganei, la cinquecentesca Villa Vescovi rappresenta una delle novità più significative nel panorama del turismo culturale in Veneto. Aperta nel 2011 dopo un restauro sostenuto dal Fai, che nel 2005 l’aveva ricevuta in dono da Maria Teresa Olcese, vedova di Vittorio OIcese, è considerata uno dei più importanti esempi di villa veneta. Il programma per la notte di San Lorenzo è più che mai suggestivo: i visitatori potranno ammirare la villa in notturna e cenare a lume di candela nelle terrazze, guardare le stelle stando stesi sul prato, giocare alla caccia ai pipistrelli o a nascondino al buio per poi concedersi un bagno termale alla mezzanotte in uno dei vicini hotel convenzionati. Durante l’estate la villa farà poi da cornice ad alcuni eventi musicali.

Per i più piccoli da Coldiretti Veneto arriva la proposta di una vacanza alternativa e decisamente più allettante rispetto a quella delle vecchie e ormai quasi dimenticate colonie estive. In tutto il territorio veneto fioccano infatti le proposte di settimane verdi: a Tencarola di Selvazzano, nel Padovano, un agriturismo didattico organizza e promuove esperienze di vita rurale che vanno dall’accudimento degli animali ai corsi di cucina. Nel trevigiano, a Cison di Valmarino, ci si può cimentare con un’esperienza in un ranch, mentre nella quiete dei monti Lessini un agriturismo offre la possibilità di campeggio. Bici e cultura è il binomio alla base della proposta “Al Mart in bici”: il tempio sacro dell’arte  moderna e contemporanea apre le sue porte ai turisti che arrivano in sella a una bicicletta, proponendo due percorsi cicloturistici con tappa al museo a ingresso ridotto. Una volta arrivati a Rovereto, potranno tuffarsi in un viaggio altrettanto suggestivo: la mostra Andata e ritorno-Souvenir de Voyage, aperta fino all’8 settembre, propone fotografie, cimeli, guide e diari ripescati dall’oblio e spesso capaci di raccontare come è cambiato il modo di intendere il viaggio. Da qui è poi possibile spiccare il volo e avventurarsi in un altro viaggio, questa volta tutto virtuale: sul sito del Mart una mappa interattiva che raccoglie i tweet geolocalizzati degli utenti, invitati a raccogliere in una manciata di caratteri qualche emozione o ricordo di viaggio legato a un luogo rimasto incagliato nel loro cuore.

PASSAPAROLA!

Scrivi

La tua email non sarà pubblicata