Cristiano Chiarot : un giornalista che diventò capoufficio stampa, un dirigente d’azienda che diventò sovrintendente. Un sovrintendente capace di  combattere  gli sprechi e che aiuta i giovani. Una persona in grado di realizzare un sogno. Una storia che colpisce e  che  adesso il popolo vuole sapere come va a finire!

Premetto di non conoscere  di persona Cristiano Chiarot.  Ho mancato di poco la sua presentazione l’altro giorno al  Conservatorio di Vicenza nell’ ambito delle iniziative promosse dal Lions Club e ne sono dispiaciuto. Non  mancherò la prossima volta, in quanto le sue idee da “Audace Visionario”  sono in pieno  accordo con  la Mission di questo BLOG.   Continuando a parafrasare i dialoghi di  un  colossal cinematografico, “Forza e Onore” Chiarot!…….Perché oggi giorno per farcela in certi settori, bisogna per forza essere stato Gladiatore!

Riporto parte dell’ intervista condotta come al solito sapientemente  dall’amica Eva Purelli per il Giornale di Vicenza del 6/11/2013 ( personalmente  la trovo un’insegnamento per alcuni colleghi e un’ispirazione  e un’incoraggiamento per molti giovani!!). BUONA  LETTURA!!

 

Nonostante la crisi, il teatro veneziano è dopo la Scala e l’Arena di Verona in terza posizione: oltre un milione di ricavo netto, più di 200 spettacoli l’anno, 134 titoli d’opera e tantissime maestranze giovani che lavorano e producono cultura di qualità. Il veneziano Chiarot, giornalista con una laurea in storia e filosofia e un passato anche dirigenziale in azienda e fino al 2001 capoufficio stampa alla Fenice, ai giovani tiene molto e concretamente li sta aiutando.

Tutta giovane questa risorta Fenice?
«Io creo lavoro. Tantissimi giovani hanno una grande manualità, penso ai diplomati all’Accademia. Ecco sono loro che costruiscono le nostre scene, così come sono giovani i costumisti, i cantanti per le nostre produzioni, o i ciceroni che accompagnano i visitatori durante tutto l’anno per ammirare questo capolavoro. Il teatro è sempre aperto, chiudiamo solo il giorno di Natale. Per le autoproduzioni prima si fa una prova al Malibran, (dieci recite) e poi si va alla Fenice».

Oggi quindi anche un diplomato o laureato in musica può trovare lavoro anche se non ha il talento del solista?
«La musica si esplica a 360°! Io ad esempio non ho avuto una formazione specialistica, anche se sono stato educato ad ascoltarla e amarla. Ma sempre più occorrono figure di alta specializzazione e cultura e in un teatro sono fondamentali. Noi riusciamo ad averle, producendoci tutto e coinvolgendo gli studenti dell’Accademia e del Conservatorio. Anche i talenti solistici si mostrano, nei concerti dei migliori allievi. Ma si pensa anche alle opere contemporanee coinvolgendo gli universitari dello Iuav: tanti infatti sono gli esperti di design e di architettura».

La musica contemporanea non ha però molta presa…
«Ogni anno inserisco nella stagione sinfonica tre pezzi di autori veneti, compositori che possono avere dai 23 ai 70 anni. Per questa commissione esclusiva 1.000 euro vanno al compositore, 1.000 per fare un disco e 1.000 al teatro che lo produce. L’importante è stimolare certe realtà, non dimenticando mai che il nostro deve rimanere un teatro meritocratico. La Fenice rimane il mio “polmone” finanziario e artistico che mi deve consentire un margine positivo per fare delle operazioni-evento”.

Ad esempio?
«L’anno prossimo faremo due produzioni con titoli d’opera del veneziano Marco Cavalli e selezionando solo giovani musicisti italiani. Anche l’orchestra barocca dei migliori strumentisti dei conservatori del Veneto ho voluto che fosse formata dagli studenti della nostra regione».

Cosa manca alla Fenice per essere perfetta?
«Gli spazi! Abbiamo ancora tante idee, ma vorremmo ancora più posto. Il riscontro del pubblico non manca, gli artisti chiedono di lavorare con noi, una maggiore produzione crea valore aggiunto e ci aiuta a superare le carenze degli enti pubblici, perché credo che la formula giusta sia la partecipazione coi privati. Non dimentico che a Venezia c’è un mercato mondiale e quello che abbiamo ottenuto è merito di un intero team di grande valore e di un cda che ci ha consentito di competere con i maggiori teatri esistenti».

Ultime news?
«Stiamo creando una radio. E poi produciamo video e registriamo tutto quello che facciamo. I giovani ci seguono su Facebook , oltre il 35% dei biglietti si vende in rete e offriamo a tutti la possibilità di sedersi in teatro con la formula dei biglietti “last-minute”: chi arriva all’ultimo minuto pagando solo 10 euro può sedersi anche in platea…».

Complimenti Chiarot……  Forza e Onore! 

 

 Maurizio Camarda

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