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Finora, negli articoli precedenti,   ho trattato come influenzare  le varie categorie di  pubblico.  Oggi però voglio parlarvi di  un esperimento da me condotto dopo anni di lunghe riflessioni. Una novità assoluta nel campo della classica in grado di estendere il tuo Brand  Sociale fino a migliaia di persone.  Se stai leggendo queste parole immagino che  tu sia alla ricerca di qualcosa di nuovo. Perché hai già cercato in mille modi, leggendo libri, frequentando corsi, ma non ha funzionato, o almeno non del tutto. O sei così malato (come me) che non smetterai mai di cercare  di diventare migliore di ciò che sei adesso.

 Ho passato anni a ricercare una formula che regoli l ‘influenza di un Brand a più persone possibili, (soprattutto  più importanti  e influenti  possibili  nel campo artistico). Ehi!!!…  si hai capito bene! sto parlando di migliaia di persone e sto parlando di persone davvero importanti.  Ho setacciato centinaia di libri. Ho lavorato con centinaia di persone e sono arrivato ad alcune conclusioni semplici ed efficaci, che funzioneranno se solo se ti impegnerai a provare sul campo quanto ti sto per dire (come ho fatto personalmente io), altrimenti non riuscirai a vedere alcun risultato e avrai perso parte del tuo prezioso  tempo. Con questo non ti voglio demoralizzare, voglio solo rompere  i tuoi  schemi mentali che ti hanno sostenuto sino ad ora.

RICORDA: SE VUOI COSTRUIRE UN PALAZZO NUOVO DEVI PRIMA DEMOLIRE QUELLO VECCHIO, INCLUSI I PILASTRI SUL QUALE SI REGGEVA. (QUESTO TWITTALO!)

Prima di procedere ti ricordo  quanto  già da me  espresso svariate  volte:  Ogni essere umano è un animale sociale e come tale, fa parte di molte reti sociali.

Negli anni Sessanta, lo psicologo Stanley Milgram condusse un noto esperimento in cui dimostrò che tra due persone qualsiasi ci sono al massimo sei gradi di separazione (il tuo amico è a un grado da te, il suo amico a due, e così via).

 Stanley Mil­gram consegnò a qualche centinaia di persone in Nebraska una lettera indirizzata a un suo collega di Boston, lontano da lì. Non era permesso spe­dire la lettera: ciascuno doveva consegnarla a un conoscente che ritenesse in grado, a sua volta, di trovare un amico che potesse avere una relazio­ne personale con il destinatario.

Milgram contò il numero di mani attraverso le quali passò ciascu­na lettera prima di arrivare a destinazione. Venne fuori che in media era richiesta una catena di sol­tanto sei persone perché giungesse a destinazio­ne. Da qui, la nota affermazione che sei collega­bile a qualunque altra persona sul globo con solo sei passaggi intermedi. Al massimo.

Tuttavia, si sono levate molte voci critiche contro la generalizzazione del risultato: per cominciare, il Nebraska e Boston si trovano nello stesso Pae­se.

Così, quarant’anni dopo, l’esperimento è stato rifatto, questa volta su scala globale. Nella riedi­zione non vennero usate lettere cartacee ma delle mail, e i partecipanti furono centomila. Ogni mes­saggio doveva raggiungere un destinatario speci­fico sparso per il mondo, e i partecipanti doveva­no mandarlo a qualcuno di loro conoscenza che a sua volta conoscesse il destinatario finale, o che conoscesse qualcuno che a sua volta conoscesse qualcun altro in grado di consegnare il messaggio. C’erano diciotto destinatari, tra cui un archivista estone, un poliziotto australiano, un consulente tecnico indiano e un medico militare norvegese.

Come la prima volta, in media ci vollero solo sei passaggi perché la mail arrivasse a destinazione! Milgram aveva ragione: il mondo è di gran lunga più piccolo di quanto pensiamo.

Per quanto possa sembrare incredibile, ci sono solo sei passaggi intermedi tra te e il sovrintendente del Teatro di Bayreuth – o il violoncellista lettone Mischa Maisky.

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(nel grafico A sei  tu e B Daniel Baremboim)

E probabil­mente sei ancora più vicino alla persona che hai intravisto ieri per strada e che ti ha rubato il cuo­re, e che ti stai domandando se rivedrai mai. Con ogni probabilità, è un amico/a di un qualche ami­co dei tuoi amici.

Anche fra te e  l’attore Kevin Bacon ci sono solo sei gra­di di separazione. Da qui, il popolare gioco di società “L’Oracolo di Bacon”, in cui bisogna collegare altre persone famose a Kevin Bacon con al massimo sei passaggi. Ovviamente grazie ai motori di ricerca, perdere è impossibile.

“Si può scoprire di più su una persona in un’ora di gioco, che in un anno di conversazione.” (Platone) (QUESTO TWITTALO!)

Il fatto che tutte le altre persone si trovino  appena a sei gradi di separazione da te, non significa che puoi in­fluenzarle tutte. La possibilità di esercitare l’influen­za attraverso una rete sociale si ferma alla metà: ai primi  tre gradi di separazione. Tutto quel che fai o dici si espande come un anello sull’acqua nella tua re­te.

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La tua influenza è maggiore su chi ti è più vici­no e si fa più debole a mano a mano che si sposta verso le estremità della rete. È stato inoltre dimo­strato che si esaurisce dopo i tre gradi. Ciò signifi­ca che le tue azioni hanno effetti sugli amici degli amici dei tuoi amici (tre gradi) ma sugli amici dei primi (quattro gradi) non ci sono effetti misurabili.

A  (amici) = primo grado

AA (amici degli amici) = secondo grado

AAA= terzo grado

AAAA= quarto grado

AAAAA = quinto grado

AAAAAA= sesto grado

La cosa funziona anche in senso opposto: i tuoi pensieri e le tue idee sulla musica sono condizionate dalle persone che si trovano a tre gradi da te (ma non a quattro), attraverso una catena di comuni amici. L’amico dell’amico del tuo amico condizio­na l’amico del tuo amico, l’amico del tuo amico condiziona il tuo amico, e il tuo amico condizio­na te.

Ciò vale per tutte le forme di condiziona­mento sociale, ed è stato rilevato sia che si tratti del diffondersi   di una notizia relativa ad uno straordinario concerto avvenuto tra musicisti sia della voce che nel quartiere abita un bravo pianista.

Magari, scoprire che quel che stai facendo può influenzare persone che si trovano a tre gradi di distanza da te non ti stupisce. Allora…. ti chiedo di fare una semplice riflessione matematica : se chiun­que al mondo, in media, si trova al massimo a sei gradi da te, e tu sei in grado di condizionare chi si trova a tre gradi, ciò significa che le tue azio­ni raggiungono metà del pianeta!

Oppure, se non sei ancora convinto te lo dico in modo diverso: grazie alla struttura delle reti sociali, siamo tutti collegati a migliaia e miglia­ia di persone.

UNA BRAVO INSEGNANTE DEVE SAPER ESPRIMERE CON PAROLE SEMPLICI, CONCETTI DIFFICILI! (QUESTO TWITTALO!)

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Diciamo che, in totale, tu hai una trentina di amici tra, parenti, conoscenti o colleghi di lavoro. Probabilmente sono di più, ma diciamo   una trentina. A sua volta, ciascuno di questi ne ha altri  trenta. (Per non complicare troppo le cose, diciamo che i loro  trenta amici sono diversi dai tuoi.) Questo significa che sei indirettamente legato a  novecento  per­sone, con solo due gradi di separazione.

30 X 30 = 900 persone

E poiché anche queste, a loro volta, hanno  trenta amici, al terzo grado diventano  27000 persone.

900 X 30 = 27000 persone

 Se inve­ce partiamo dall’ipotesi che tutti hanno una quarantina di  per­sone cui sono più o meno legati, che forse  è una cifra più realistica (ricorda che si possono anche con­tare gli altri genitori all’asilo, i compagni di leva, i colleghi del reparto, i ragazzi della classe paralle­la), al terzo grado arriviamo a  trentaseimila  perso­ne. È una cittadina di medie dimensioni!

900 x 40 = 36000 persone

Sei già consapevole quali siano gli effetti  delle  tue azioni  sui tuoi amici e sulla tua famiglia: a seconda di quello che fai, puoi renderli felici o tristi, sani o malati, ricchi o poveri. Ma scommetto che raramente hai mai pen­sato che tutto quel che dici, pensi e senti può ri­percuotersi ben oltre i tuoi più stretti amici.

E, al contrario, i tuoi amici e la tua famiglia sono por­tatori di pensieri altrui, e attraverso loro puoi es­sere influenzato da centinaia, persino migliaia, di altre persone. In una sorta di reazione a catena so­ciale, veniamo influenzati da avvenimenti che non vediamo o sperimentiamo direttamente, e che ri­guardano persone che non conosciamo. In quanto membri di una rete sociale, diventiamo qualcosa di più di noi stessi, parte di qualcosa di più grande. Le idee che attraversano la rete sono il suo ritmo, al quale tutti quanti ondeggiamo senza saperlo.

TUTTO QUESTO NON LO TROVI STRAORDINARIO?  PROVARE PER CREDERE!

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Grazie per l’attenzione / PASSAPAROLA!  Maurizio Camarda

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