Uno dei modi più efficaci per un musicista per connettersi con il proprio pubblico durante un concerto è  quello di dialogare brevemente e maniera simpatica con  gli spettatori, presentando  le  musiche in programma per la serata.

Il problema è che parecchi musicisti trascurano gli aspetti verbali delle loro prestazioni e, di conseguenza, non riescono a costruire la giusta empatia, ovvero “quella la magica prima impressione” che si dovrebbe costruire con  il proprio pubblico, ancora prima della  vera e propria performance esecutiva.

 Mentre scrivo questo post, mi vengono in mente le straordinarie presentazioni di un mio grande maestro Giuseppe (Bepi) De Marzi, ancora tuttora in grado di generare “pura magia” con il pubblico, prima, durante e dopo il concerto.  Un vero esempio da seguire. Ma mi sorge spontanea una domanda? perché questo genere di performance sulle interazioni sociali con il pubblico, non vengano insegnate all’interno dei Conservatori anziché lasciate  alle risorse del  singolo?

Eccoti, allora, 10 brevi consigli per non sbagliare la  presentazione del  tuo  concerto:

  1. Non fare mai delle lezioni sulle biografie dei compositori in modo noioso: relazionati con il tuo pubblico raccontandogli il tuo pensiero sullo spirito delle musiche che andrai ad eseguire. Ricordati che il pubblico è venuto per sentire la tua esecuzione, non per concentrarsi sull’anno di nascita, l’istruzione, e l’editore dei compositori della tua “performance”.
  2. Evita la monotonia e non giocare a fare il critico musicale: non essere prolisso, cerca di non sedare i tuoi ascoltatori. Il pubblico va conquistato con idee ed interpretazioni fuori dagli schemi, non con l’erudizione. Esiste Wikipedia, quindi siamo tutti onniscienti o ignoranti, a seconda di come la si voglia vedere. Il musicista che ci saprà interessare sarà quello che ci insegna qualcosa.  Ricordati che per le stelline e le recensioni qualitative abbiamo già “Tripadvsor”.
  3. Non rifiutare mai l’amplificazione: almeno che tu non abbia una voce educata all’utilizzo degli armonici. Parlare senza microfono è per pochi. Parla con calma, altrimenti nessuno potrà capire quello che dici.
  4. Non utilizzare mai parole o frasi in inglese:usa sempre e solo la lingua italiana. Aiuta le persone a non sentirsi ignoranti e disinformati.
  5. Improvvisare o imparare a memoria?: imparare a memoria è una pratica ad altissimo rischio: basta dimenticare una singola parola per bloccarsi completamente. Improvvisare può andare a bene per chi ha talento nel farlo e possiede ottime capacità oratorie e aiuta a rendere il discorso più spontaneo e meno artificioso, l’ideale nelle occasioni informali. Come in tutte le cose, la soluzione ideale sta nel giusto compromesso tra memorizzazione e improvvisazione.
  6. Fai attenzione al contatto visivo: un buon oratore dovrebbe evitare di guardare fisso negli occhi una persona in particolare, in quanto ciò la metterebbe a disagio. Lo sguardo deve muoversi equamente in tutte le direzioni, (visione periferica) dando l’impressione che si stia tentando di coinvolgere tutti i presenti.
  7. Non iniziare mai senza alcuna idea di ciò che dirai: esordire anticipando l’argomento del discorso è un buon modo per catturare l’attenzione del pubblico e indirizzarlo mentalmente verso i punti salienti. Un pubblico che conosce la direzione, sarà più attento e coinvolto.
  8. Sei un musicista! pensa al ritmo anche quando parli: non parlare troppo rapidamente come una “mitragliatrice”, rischieresti  di creare   confusione nella percezione dell’ ascolto, dando inevitabilmente “sui nervi” del tuo pubblico.
  9. Mantieni viva l’attenzione…. ma non parlare troppo a lungo! vi sono alcune frasi da utilizzare per mantenere viva l’attenzione del pubblico: anticipare ciò che verrà detto a breve (“Fra poco descriverò / tratterò / vi spiegherò …”), elencare (“Vi sono tre modi per …” oppure “Vi racconterò due episodi …”), utilizza slogan ad effetto (possibilmente originali) da snocciolare più volte durante il discorso.  Non esagerare però….  ricordati che il  tuo lavoro è suonare.
  10. Non dimenticare di ringraziare organizzatori e il pubblico: i ringraziamenti sono d’obbligo.  Poi… con calma e naturalezza, riprendi la tua  postazione da concerto e  finalmente incomincia a suonare!

 RICORDATI: Il pubblico vuole sentire musica, non monologhi ! (Maurizio Camarda)

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( Parola di Coach…. Tell a Friend!)

1 risposta

  1. Leo Ravera

    Condivido pienamente quanto espresso nell’articolo. Sono un musicista e quando devo presentare un concerto mi preparo con attenzione. Al pianoforte (in alcuni casi) posso anche improvvisare, suonare è la cosa che ho imparato a fare meglio. Ma anche la parola merita rispetto e va “maneggiata con cura”. Detesto i musicisti che pretendono di presentare i propri concerti andando a braccio: il risultato sono presentazioni lunghe, prive di contenuto, inutili e dannose. Ciao Maurizio, complimenti per gli utili consigli!

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