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ECCO I SEGRETI PER SUPERARE LE TUE BARRIERE

Come probabilmente sapete, le audizioni orchestrali sono tra le cose più strane che capitano nella vita di uno strumentista.  Esse possono causare delle vere e proprie crisi di nervi, trasformando inspiegabilmente i più bravi  strumentisti, in dilettanti alle prime armi di fronte alla richiesta di esecuzione di un martelé, o di una  particolare suddivisione ritmica di  un brano di  Stockhausen.

Spesso, durante i miei seminari  mi sento dire : “è ‘ andata così e così……  a casa mi veniva tutto meglio!” .  Questo è un classico problema nelle  “Performing Arts”   che riguarda  la  PRESTAZIONE.

Ma cos’è una  Prestazione? La “Treccani” la definisce  come un “risultato di un’attività intellettuale o fisica definito conformemente a presupposti individuali e oggettivi”. Vediamo  allora quali sono le  sue  componenti:

  • ATTITUDINE: Spesso è innata. Ha la funzione di renderti speciale in una determinata disciplina. La utilizzi per la maggior parte delle volte in modo inconsapevole. Le persone che ti osservano spesso si domandano come tu faccia a fare quella determinata cosa così bene.
  • PREPARAZIONE: è’ tutto ciò che hai appreso in lunghi anni di studi accademici in termini tecnici e culturali.
  • ESPERIENZA: è la ripetizione di una determinata attività  che svolgi sempre in maniera sempre più naturale  e precisa. Essa coinvolge l’ttitudine  e la preparazione
  • ATTEGGIAMENTO mentale: è  invece il modo in cui tu ti approcci alla tua attività, il tuo stato d’animo, le tue convinzioni e immagini mentali che ti crei per portare avanti l’azione che ti sei prefissato.

Consentitemi una metafora per semplificare  la spiegazione del  concetto di Prestazione:  una persona nasce con l’attitudine per l’utilizzo dell’arco violinistico (ha infatti grande faciità nell’applicazioni delle arcate e nella produzione del suono) ma quel talento non gli è sufficiente per fare musica. Ha bisogno anche di una solida preparazione  tecnica per suonare il violino. Andando avanti con gli studi, acquista sempre maggiore esperienza,  dando così  prova  di buona  disinvoltura tecnica e musicale anche  durante i concerti.  Prima e durante il concerto  il  nostro violinista  è però pervaso da diversi stati d’animo. Questo suo dialogo interiore, tende a svilupparsi in immagini e credenze verso  la performance che deve affrontare e questo viene definito atteggiamento mentale.

Possiamo tranquillamente  affermare che una  Prestazione è data dalla somma degli elementi che la compongono:

P =   A (ttitudine) +  P (reparazione) +  E (sperienza)  +  A (tteggiamento)

La cosa   interessante, è  che applicando ad ogni singolo elemento una corretta operazione matematica, possiamo ottenere un risultato  misurabile e valutabile. Prima di  fare  questo, dobbiamo  comprendere che l’atteggiamento mentale  è  un’ acceleratore della prestazione, in quanto  è  l’unico elemento che  incide su tutti  i singoli  valori della prestazione e  pertanto  funge da moltiplicatore degli altri addendi.

Ho  voluto denominare  questa formula  “ Codice  APEA”  un’acronimo di  (Artistic Performances of Adavance Evolution) ovvero Performance Artistiche ad Alta Evoluzione

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Decodificando il codice  otterremo la seguente formula:

P (Prestazione) = (attitudine  +  preparazione +  esperienza ) x  attengiamento mentale (a)

P =  (a + p + e ) x  a

Vediamo assieme la sua applicazione in pratica (attribuendo dei  semplici valori da 1 a 10)

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Immaginiamo ora  un giovane violinista (A)   che abbia un’ attitudine violinistica  pari a  8 , una preparazione tecnica   di 9, un’esperienza musicale valutata 7  e un’atteggiamento mentale  per una determinata audizione orchestrale cui ha partecipato, medio  bassa, dovuta a qualche problema personale di quel periodo e valutabile con un 5 . Infatti, durante l’audizione  suona molto male in  tutte le sue prove!

Applicando ora   la formula del “Codice APEA” P = ( 8 + 9 + 7  ) x  5  = 120  riusciamo a valutare olisticamente la sua  Prestazione con un punteggio matematico pari a 120

A quella audizione però, si presenta un altro giovane violinista (B),  meno talentuoso del precedente  e (dato sulla  carta spacciato dai suoi colleghi di studio), 6 in  attitudini ; 6  in preparazione  e 6 in esperienza , ma quel giorno è particolarmente determinato con un un’atteggiamento  mentale   sicuro e positivo pari a un  7

Cosa accade al secondo violinista?  P = ( 6 + 6 + 6  ) x  8  =  144 

Vedete come il secondo violinista, all’audizione  riesce ad avere una prestazione di un punteggio superiore rispetto al primo (144) . Il suo atteggiamento mentale positivo  riesce a far accadere  qualcosa di assolutamente inaspettabile nonostante i pronostici iniziali di tutti.

Applicando il “Codice APEA”  possiamo elaborare una stima del valore  della Prestazione ma anche un calcolo del potenziale   espresso in  un determinato momento della vostra prestazione  musicale…. non è straordinario tutto ciò?

E’ giusto ricordarvi che per attribuire  un valore ad attitudine e  preparazione (utilizzando un punteggio da 1 a 10) sarebbe  utile  rivolgersi al vostro docente di strumento per questioni di obiettività   (onde evitare di sopravvalutarsi o sottovalutarsi). Mentre  per  le valutazioni relative a esperienza e attitudine  tenete conto dei seguenti suggerimenti che vi sto dando.

ESPERIENZA : il valore sarà pari a 1 se  avete appena incominciato la carriera in quel particolare campo ( siete un neo diplomato ad esempio),  mentre sarà 10 se siete al limite anagrafico  in cui si svolge quel ruolo (dai 33 ai 36  anni se fate  l’orchestrale, il camerista o il solista); ATTEGGIAMENTO MENTALE:  valori molto bassi (1-5)  se vi sentite particolarmente stressati o demotivati  per  quella performance che avete in programma. Valori (da 5 a 10) se provate entusiasmo o se vivete a priori la sensazione inconscia di vincere le sfide di quel ruolo.

Veniamo al dunque, per calcolare la percentuale del nostro POTENZIALE  espresso effettivamente durante una  determinata prestazione (qualunque essa sia, come un’audizione, un concorso, un concerto ecc), dobbiamo  considerare  solamente  le uniche due componenti della PRESTAZIONE sulle  quali possiamo intervenire  che  sono  la PREPARAZIONE e l’ ATTEGGIAMENTO.  Basterà   sommarne i valori, dividerli  per   due e moltiplicarli per  10  per ottenere  l’esatta  percentuale del nostro Potenziale.

(p + a) : 2 x 10  esempio: (10 + 10) : 2  x 10 = 100 %

 Ma  torniamo ai  due violinisti dell’audizione di prima:

il violinista (A)  (9 + 5) : 2 x 10 =  ha espresso un potenziale del 70% su una PRESTAZIONE di  120

il violinista (B)  che ha vinto l’audizione  (6 + 7) : 2 x 10 = ha espresso  un  potenziale del 65%  su un  valore della Prestazione effettuata  di  144.  Tutto questo conferma la regola che  l’atteggiamento mentale  incide più di ogni altro elemento nella dinamica di una PRESTAZIONE.

INTERESSANTE VERO? Ma a che serve decodificare “APEA”? Serve, serve!!…..riuscire a  misurare queste variabili vi  consentirà  di avere un quadro preciso delle vostre performance e  vi stimolerà ad impegnarvi per incrementarne i valori!!

Vincere non è sempre il fine, finchè avete fatto del vostro meglio potete sempre vincere!” (QUESTO TWITTALO!!!)

“L’uomo è misura di tutte le cose: di quelle che sono, in quanto sono, di quelle che non sono, in quanto non sono”. PITAGORA

“ Misura  ciò che è misurabile, e rendi misurabile ciò che non lo è” GALILEO GALILEI  (ANCHE QUESTI TWITTALI!!)

Vi  sono due scuole di pensiero apparentemente contrastanti riguardo la partecipazione alle audizioni orchestrali  e ai concorsi musicali.

La prima dice: “Partecipa al maggior numero di audizioni possibile anche solo per il fatto di costruirti un bagaglio personale di esperienza”.

La seconda invece dice: “Non partecipare ad un concorso a meno che non ti senti sicuro che si potrebbe vincere.”

Scuola di pensiero competitivo n ° 1 : La mia reazione  alla prima affermazione è: “Ma che tipo di esperienza state cercando di ottenere?” Se vi presentate  ad un’audizione alla Scala  e in realtà non pensate  di farcela, state  semplicemente andando a fare una  brutta esperienza e a spendere inutilmente i  vostri  soldi. Certo, si può imparare sempre  qualcosa, ma  se continuate a ripetere questa esperienza con la medesima modalita e risultato , allora  si che si  può trasformare in  un malsana abitudine, in quanto alla lunga andrete a convincervi di non essere mai pienamente preparati, o addirittura “che la cosa non fa per voi”. Immaginate di essere  ancora rifiutati dopo 10 audizioni? 20 audizioni? Che cosa sarebbe successo se invece aveste vinto l’audizione numero 21, ma vi fermate dopo la numero 20 perché eravate totalmente demotivati da tutte le sconfitte precedenti?

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Scuola di pensiero competitivo n ° 2: Il  consiglio dell’altra  visione competitiva ,  dice che si dovrebbe  partecipare alle  audizioni solo se si  è certi che  si  possano  vincere. Attenzione però, anche in questa teoria  a mio giudizio  si nasconde un pensiero pericoloso, in quanto incominciamo sin dall’inizio a  mettere troppa pressione su noi stessi per vincere realmente  quell’audizione. Perché sappiamo che possiamo  vincere  quell’audizione, il che significa che dobbiamo vincere  quel provino. E quando non vinciamo?….. il rifiuto in questo caso diventa  particolarmente doloroso!!

L’errore?  ….in questo caso avete confuso  la volontà con il potere. Avete utilizzato troppo con voi stessi l’affermazione “ Io Voglio Vincere” anzichè “ Io Posso Vincere” Essere possibilisti significa  essere consapevoli  che  se anche  la vostra Prestazione è  stata perfetta , non è detto  che vincerete  il concorso! RIFLETTI SULLE DUE SCUOLE DI PENSIERO!

PRECETTI PER GIOVANI CONCORSISTI:

Ogni  Ente Orchestrale si sa  è a sè. Tuttavia, alcuni “concetti” per affrontare un’audizione orchestrale,   possono essere  fondamentali per tutti gli strumentisti e possono essere percepiti positivamente da  ogni  commissione di  qualsiasi orchestra. Medita sui seguenti precetti:

  1. Interpreta ogni nota musicalmente come scritta e come voluta dal compositore
  2. Accetta le incognite che possono capitare (ve ne sono diverse credimi)
  3. Controlla sempre la bellezza del suono per tutto il tempo. Non lasciarti distogliere dal nervosismo che qualche commissario è in grado di crearti chiedendoti soluzioni tecniche assurde.
  4. L’orchestrale è un lavoro di squadra, mentre le audizioni sono una perfomance individuale. Rifletti su questo e durante un’audizione orchestrale non fare mai il solista. Ti faresti eliminare immediatamente.
  5. Una solida specifica preparazione tecnica e mentale sono il miglior antidoto contro  l’ansia da prestazione.
  6. Le registrazioni possono essere croce e delizia dipende da come le utilizzi
  7. Durante un concorso si possono commettere degli errori, sappilo. Se ciò dovesse accadere impara a controllarti strumentalmente, è quello che la commissione si ricorderà di te.
  8. Suona il tuo strumento abituale, con il quale ti trovi completamente a tuo agio. Non cercare in prestito il “grande strumento”. Una commissione si concentra su ciò che stai facendo in quel preciso momento e non sulle qualità di uno strumento eccezionale.
  9. Suona sempre con la tua personalità. Non modificare il tuo modo di suonare il giorno della performance. Potrebbe essere improduttivo e metterti fuori della zona di comfort in una audizione.
  10. Ascoltare i consigli di persone che suonano altri strumenti può  essere illuminate. Il successo di un’audizione dipende in parte anche dalla reale comprensione della musica che stiamo suonando, dobbiamo sviluppare una visione del repertorio che trascende da  quella legata al nostro strumento.

I MIEI CINQUE CONSIGLI PER LA PREPARAZIONE DI UN’ AUDIZIONE ORCHESTRALE
1) Utilizza sempre un metronomo quando studi!

Lo so, è così  noioso  da usare un metronomo, ma il  metronomo è uno degli strumenti più importanti per  la preparazione di un’audizione. Avere un ritmo preciso è molto importante! Essere ritmicamente instabili invece  è il modo più veloce per  essere eliminati da qualsiasi audizione orchestrale.

2) Registrati o videoriprenditi e quando puoi e ascoltati in modo critico

Ricordati che tu sei il tuo più grande critico,  è possibile in questo modo ottenere il massimo cambiamento nel tuo modo di suonare. Registra te stesso e riascoltati poi in modo critico.  Ascoltare la propria registrazione appena effettuata è necessario per aprire gli occhi. A volte può essere deludente, potrai inevitabilmente sentire cose che non ti piacciono, o essere scioccato dal fatto che ciò che si sente sotto l’orecchio, non è ciò che le persone stanno ascoltando attraverso la stanza. Sei un musicista, non sarai mai completamente contento di come è il suono, che è proprio così.  Non soffermarti troppo sugli aspetti negativi. Ascolta la stessa registrazione un paio di volte, e concentrati sulle seguenti 3  cose:

  •  la precisione ritmica
  • l’ attenzione per le dinamiche
  •  la purezza dell’ intonazione

Registrare se stessi è particolarmente utile, più lo si fa e più si migliora!

3) Studiare i passi d’orchestra assieme alle registrazioni.
Se non avete  mai suonato i “passi orchestrali” o “i soli”  nel loro contesto originale, (vale a dire: in un’orchestra vera) suonandoli assieme ad  un supporto discografico quando si studia,  può risultare estremamente vantaggioso.  Eccovi un paio di  piccoli suggerimenti per questa  metodologia:
•  Regola  il volume dello stereo in modo che quando suoni, il tuo volume strumentale risulti il più normale possibile e mai eccessivo. Dovreste essere in grado di riuscire ancora a sentire tutto quello che succede nella registrazione e attorno a voi.
• Accorda lo strumento  in base alla registrazione che stai utilizzando . Questo a volte può risultare difficile, in quanto  alcune orchestre utilizzano intonazioni particolarmente elevate  (A = 445). Cerca di tenerne conto e utilizza sempre un’accordatore elettronico per adattare l’intonazione del  tuo strumento

4) Studiate se potete con qualche brava prima parte orchestrale

Se avete intenzione di prendere qualche  lezioni private  da alcune prestigiose  prime parti orchestrali, non aspettate di essere troppo a ridosso dell’audizione se  non si desidera che qualcuno  venga a dirvi di cambiare tutto quello che state facendo un paio di giorni prima. Sarebbe buona cosa andarci molto tempo prima, anche se non vi sentite pronti (ricordate, non vi sentirete mai completamente pronti).   Fate attenzione però: avete bisogno di un po’ di tempo per assimilare e memorizzare bene le nuove arcate o le  diteggiature, altrimenti quando la pressione della performance automaticamente si attiva, potreste ripristinare inconsciamente i riflessi condizionati del vostro precedente modo di suonare, creando strane combinazioni  tecniche poco controllabili.

5) Simulate  le  variabili di  un’audizione
Uno delle grandi differenza tra le persone che vincono audizioni e chi non vi riesce è l’esperienza.  Prima di tutto, sappiate che un’audizione o un concorso sono una situazione molto strana,innaturale e piena di variabili. Voglio dire, che dovete rendervi  conto che  state  andando  a suonare  2 minuti di un concerto, 30 secondi di Mozart, 35 secondi di Brahms e 30 secondi di Strauss dietro ad un paravento per alcune persone che non possono vedervi. Vi sembra una situazione normale? Infatti non lo è!

Allora hai bisogno di simulare il più possibile tutte  queste situazioni e devi riuscire a dominarle. Replicare tutte le condizioni di quella giornata, probabilmente non è possibile. Ma invece  è possibile riuscire a  simulare alcuni dei fenomeni comuni alla maggior parte delle audizioni. Se ci riuscite, sarete molto più preparati sia tecnicamente che mentalmente.

  • Indossate gli abiti che indosserete il giorno dell’audizione: a volte una giacca troppo stretta potrebbe impedirvi l’elasticità dei movimenti delle braccia o delle spalle  causandovi un inutile  nervosismo.
  • Reclutate alcuni amici o i  vostri famigliari  per ascoltarvi:  fategli  fingere di essere la giuria dl concorso, chiedendovi di eseguire  i brani previsti in qualsiasi ordine e durata. Fatevi richiedere inoltre diverse soluzioni interpretative. A volte dal  “paravento” ci si sente chiedere le cose più strane come passaggi più sulla tastiera, o più sul ponticello, legati o staccati con diversi tempi e dinamiche. A volte , se in commissione è presente qualche direttore d’orchestra, vogliono trovare qualcuno che possa cambiare le cose velocemente sul posto.
  • Suonate se potete dietro un paravento: procuratevene uno o appendete un drappo tra due lampade da terra. Se non avete  mai partecipato ad una  vera audizione, suonare dietro uno schermo è più insolito di quanto si potrebbe pensare.
  • Imparete a simulare di essere nervosi: è semplice, basta  correre su e giù da  una rampa di scale diverse volte, prima di iniziare. Questo vi farà aumentare naturalmente  il battito cardiaco e la respirazione. Poi, provate a suonare e avrete così simulato la stessa situazione dell’ansia da prestazione ( provatelo diverse volte Funziona!)
  • Regolate  la temperatura della stanza. Le  vostre mani si raffreddano durante una esecuzione?  Oppure sudano?  Cercate di ricostruire  il più possibile  quelle condizioni, in modo da non distrarsi il giorno  della vostra performance.

RICORDATI:

  • Perdere è un’ esperienza che ci offre la capacità di vincere!
  • Vincere è sapere che si è dato tutto!
  • Chi non è abbastanza esperto deve lavorare più sulla preparazione e sulla propria mente!
  • La flessibilità è una qualità basilare per vincere e necessaria per mantenere la vittoria!
  • La preparazione è la chiave per una strategia vincente!
  • La vittoria deriva da un’azione costante. Misura sempre le tue prestazioni e annotane i risultati!
  • Si vince sempre se si impara qualcosa dall’esperienza!

Quali decisioni hai preso adesso che che ti ho spiegato tutto questo? Vi auguro una Buona Giornata… Spero di esservi stato utile!

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PASSAPAROLA!! GRAZIE! ( Maurizio Camarda)

 

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